sono stanca. mi fa male tutto: la pancia, la schiena, le gambe. non ho più energia e soprattutto non ho più voglia, né tempo a mia disposizione. rispondo da un mese alle stesse domande con le stesse risposte, mi arrabbio da un mese con le stesse persone per le stesse cose. da un mese, sono le stesse persone a consolarmi. sono quasi svenuta sull’autobus, oggi, dicevo a me stessa non è niente, ora passa, dicevo a me stessa non fare la bambina che sei solo stanca, ora arrivi a casa e ti metti a letto un’oretta. ma sudavo e tremavo e non respiravo. poi, ho visto tutto bianco. piazza malpighi, e sono scesa anche se non era la mia fermata. un gradino, quel gradino, per più di mezzora, aspettando di ricominciare a distinguere i colori, aspettando che lei mi venisse a prendere, che mi aiutasse a tornare a casa. aspetta anche lei il 21? mi ha chiesto un anziano. no, è che non sto molto bene, ora arriva un’amica e mi accompagna a casa. anche io non sto bene, sa, ho il diabete, e sto regolato, però i dolci mi fan voglia lo stesso. do fondo alle mie forze per dargli il sorriso che merita, forse non ci riesco. dimentico le cose, mi sento in colpa per il nulla quasi totale che sto facendo per chi per me sta facendo tanto. non mangio, oppure mangio troppo. dormo poco, e faccio sogni strani che preferirei non ricordare. mi umilio e mi lascio umiliare, sono assente, trasparente. inerzia, pura inerzia.
domani, mi dico, sarà tutto finito.
Hai anche il coraggio di sentirti in colpa con chi fa tanto per te, dopo tutto questo? 😦
Sei la prima voce, e non per via dell’ordine alfabetico, nell’Enciclopedia delle Persone che Fanno Preoccupare per la Loro Salute. Guarda che se pensi di sbatterti così per tutta la vita, cosa di cui ti ritengo CAPACISSIMA, domani mentre torno a casa passo un attimo da Bologna e ti assesto un calcio nel sedere! 😀
In bocca al plancton 🙂
per te.
perchè leggere il tuo ultimo post mi ha fatto pensare a questa.
un abbraccio forte.
Queste parole…la pefetta descrizione della mia giornata tipo..stesse sensazioni fisiche, stesso umore, stesso sfinimento morale e senso di insoddisfazione. Stessi comportamenti eccessivi ed ingrati verso me stesso e gli altri.
Alcune (significative?) differenze: durata ormai prossima ai nove anni, contesto post tesi di laurea e nessun riconoscimento finale.
Si chiama, purtroppo, lavoro e, ahinoi, ci accompagnerà per tanto tanto tempo.
Goditi questa fatica e questo mese di malesseri, che io conservo fra i ricordi più belli perchè, almeno questi, ti verranno degnamente riconosciuti…con una stretta di mano, una bella foto, sicuramente un applauso e forse il bacio accademico…domani, o domani l’altro, di sicuro nessuno te li concederà più.
In bocca al lupo per la laurea e…ricorda…c’è sempre di peggio!
oggesù.
sono invece assolutamente d’accordo con StM. e sì, anche sul calcione nel sedere.
dai bimba, che hai finito.
@fz3wgw: per carità, tutte sensazioni condivisibili…anche se per l’occasione avrei non dico mentito, ma taciuto in parte per risultare un po’ più incoraggiante.
Anche perchè, francamente, se il miglior riconoscimento a cui si può aspirare per questa fatica sono una stretta di mano di cortesia e una foto con gli occhi chiusi…beh, per la mia visione delle cose possono tenersi anche l’applauso.
@AnniKa: Pat pat. (delicata pacca sulle spalle). Coraggio. E…mi raccomando, non fare come ho fatto io. GUAI provare a rileggere la tesi appena stampata e rilegata! 😛
Per definizione, una volta stampata e rilegata, la tesi non la deve leggere nessuno!!!
il 21: otto fermate dalla stazione e scendere al nuovo olimpia…bei ricordi!
in bocca al lupo!