Le nuvole sembrano polvere gesso strisciata via con le dita sull’azzurro senza termini di paragone che è il cielo di Copenhagen, che pare saper contenere qualsiasi sogno, per quanto immenso e proteso verso l’alto possa essere.
Dal finestrino dell’Øresundtog, verso Humlebæk e il Louisiana Museum for Moderne Kunst (museo Louisiana di arte moderna), ho visto la realtà sciogliersi piano nella fiaba; le piccole case rosse gialle blu, i riflessi sui canali, i campi così ostinatamente verdi e il mare, tranquillo e sterminato.
E ho sentito l’assurdo bisogno di piangere.
Ho sorriso, invece, nel rendermi conto di quanta forza disponga questa terra nel divenire, essa stessa, primavera, nel farsi calore e possibilità.
Credo di aver ucciso, una buona volta, l’adolescente che marcava qualsiasi diario scolastico le capitasse per le mani con un one day i’m going to grow wings piuttosto arrabbiato, affamato e assetato.
No, davvero ora non saprei che farmene delle ali:
con i piedi con le mani con le unghie con i denti con il coraggio con la passione con la tenacia con il sentimento posso arrivare dove voglio.
E non è certo il tempo che mi manca.
All telescopes are mirrors all microscopes are mirrors, recita un’opera di Keith Tyson. Nulla di più esatto: specchiamo noi stessi nell’inesorabilmente piccolo, eppure l’infinito ci assomiglia.
Grazie AnniKa. Davvero.
Beata te, per i tuoi pensieri, per le tue parole.
Ma soprattutto, perchè pensi che il tempo non ti manca.
Per me il tempo è sempre troppo poco, o forse è troppo quello che voglio fare.
Ma è da qualche tempo che vivo in un’onda d’urto, che avanza, avanza, travolge tutto, e non si riesce a voltarsi indietro come si deve, perchè facendolo tutto appare confuso, e non si riesce a rallentare, perchè l’onda incalza, e non riesce a distanziarla in avanti. Forse io sono l’onda. Chissà.
Filosoffessa: prego. Ma che ho fatto? 😉
Deinè: anche se io morissi domani, ogni singolo istante fino a quel momento sarà buono per fare qualcosa. E io credo che, sì, sia proprio tu l’onda di cui parli, e che, particolare fondamentale, dipenda da te anche la direzione in cui quest’onda si muove. Ti abbraccio forte, non mollare mai.
La fragilità può trasformarsi in una forza insospettata, e tu mi hai fatto sorridere e commuovere insieme.
Buonanotte
Che bello leggerti e sentirsi illuminati, e idioti, e trovarsi gli occhi lucidi senza motivo, e continuare a sorridere anche dopo esser ricaduti sulla sedia, davanti al pc, dopo aver volato fino a una città lontana e aver sentito sulla pelle le TUE sensazioni..
citatio radiohead anche io. ma un’altra canzone, in un’altra vita.
E’ davvero bello quello che scrivi e quello che leggo nel tuo blog, Giulia
Clotilde, Lore, giulia: grazie, di cuore.
il Lousiana mi fece lo stesso effetto 🙂
Lousiana eh? è un nuovo tipo di anfetamina? 😀
A qualcun altro fece lo stesso effetto la Luisona. (che sarebbe una cit.)
Effetto sicuramente catartico ma soprattutto doloroso, quello della luisona di benniana memoria.
Anfetamine, paste.. siamo sempre lì. 😉