che una non si dovrebbe incazzare, in determinate circostanze.
che se una cambia distribuzione di Linux e non riesce a configurare KPPP (il programma per la connessione alla rete Internet), e, manuale alla mano, fa le 2.45, una notte, per cercare di ottenere una qualunque risposta che sia diversa da modem occupato, che se una la mattina dopo telefona al tuttologo, anche se sa benissimo che lui è al lavoro e che lo sta disturbando, e gli chiede una mano, che se lui le dice invitami a pranzo e che se lei accetta, anche se non ha la minima voglia di saperlo seduto a tavola con i suoi genitori, che se loro non aspettano altro che la loro figlia si ri-fidanzi con lui, e che se per l’occasione mettono in tavola un tripudio di carne ai ferri e vino rosso, e che se il tuttologo arriva, mangia con gusto tutto quel che c’è da mangiare e, con gusto, beve tutto quel che c’è da bere, e che se, a fine pasto, lei gli mette davanti il portatile e lui dice
prima mi è venuto in mente che il tuo modem richiede dei driver particolari e quindi io non posso fare niente
che se lei si incazza, che se dice potevi anche aprire bocca appena ti è venuto in mente, non c’era bisogno di fare finta di niente fino a questo momento, che se lui le risponde se non vuoi il mio aiuto allora arrangiati, che se lui se ne va e che se lei è talmente arrabbiata che le viene da piangere.
che se una ha bisogno di parlare con qualcuno, che se le viene in mente non si sa bene per quale motivo una persona, che se questa persona non andrebbe disturbata per una stupidata simile, e che se, comunque, questa persona si prende la briga di rispondere ai suoi messaggi e di farla sorridere di nuovo.
che se una chiama la migliore amica e le chiede un alibi valido per quando ammazzerà il tuttologo, che se non sa dove mettere le mani per riuscire a far funzionare il modem e che se, per connettersi finalmente a Internet, è costretta ad andare a scrocco dalla sorella.
io non so, ma l’unica cosa che mi viene in mente è: come cazzo ti è venuto pensato, anche a te?
Dicono che non si capisce il senso dell’incazzatura, e probabilmente è vero, ché il post è contorto, effettivamente.
Quindi, diamo a Cesare quel che gli spetta, e sottolineamo (non è un plurale majestatis, questo, è che siamo in due a parlare: io e la mia stanchezza) il fatto che siamo enormemente grate al tuttologo per essersi sobbarcato 50 e più km di strada per provare ad aiutare AnniKa, e che non gli facciamo una colpa per non essere stato in grado di aiutarla. Né stiamo insinuando che egli abbia voluto scroccare un pranzo ai di lei genitori, o illuderli in alcun modo di poter tornare insieme alla loro figlia, prima o poi. Semplicemente, l’incazzatura di AnniKa è derivata dalla, ci sia concesso il termine, fastidiosa abitudine (dura a morire) del tuttologo di non dire le cose che gli frullano per la testa, salvo poi aspettarsi (o darne l’impressione) che gli altri si comportino come se fossero stati messi al corrente delle sue elucubrazioni. Punto.
Ari: ti riferisci al cambiare distribuzione, alla telefonata al tuttologo, all’invito a pranzo, all’incazzatura lacrimosa, allo scrocco della sorellesca connessione, o a cos’altro? 😀
Sarai stanca, ma chi legge pensa (perché a quanto pare non sono l’unico a cui talvolta le cose non escono dall’ugola esattamente perfette e aderenti al proprio interiore pensiero): quindi aveva veramente un secondo fine? Quindi veramente il tentativo di aiutarla era in realtà fasullo – già sapendo che non ne sarebbe stato in grado – e i suoi scopi erano ben altri. Ebbene, sappiate invece che là fuori esistono ancora persone ingenue, che provano ad aiutare la gente nonostante pronostici auspici e auguri siano sfavorevoli, aspettandosi in cambio solo un po’ di riconoscenza (si spera non tardiva e possibilmente anche non richiesta); non certo dal sacro furore per chi commette l’intollerabile errore di dimenticare di specificare che quello spuntato a metà pranzo è soltanto un dubbio, diventato certezza strada facendo. Non riesco a capire perché una vocina nella testa ogni tanto mi suggerisce di smettere di provare ad aiutare la gente.
Se volete chiedermi un favore, per favore, non provateci neanche, che sovrappensiero potrei accettare. Perché purtroppo non riesco a togliermi il fastidioso vizio di aspettarmi poi una cosa chiamata gratitudine e rimango invece sorpreso (l’ingenuità è dura a morire) quando in cambio uno ottiene ira e risentimenti.
Poi succede che uno ci fa anche un post e volete sapere la verità: mi vergogno quasi di rientrare nella categoria delle persone ingenue e generose che provano in ogni modo di aiutare gli amici. Ma credetemi: sto cercando di uscire dal tunnel; è difficile, ma mi auguro esistano cliniche specializzate in grado aiutarmi, come fanno i vip. Ora AnniKa sa anche il vero motivo del mio disappunto per questo post; lei obietterà naturalmente che dovevo dirlo prima, ma se non le lascio nulla da ribattere forse si sente anche un po’ inutile. Il fatto che come abbia detto provi pudore per questa mia sgradevole situazione verrà naturalmente ignorato. E allora che sbraiti, se le piace tanto.
Buondì, sono la comparsa del film che capita per caso nel mezzo della sparatoria e finisce sforacchiata. Ma lo farò in modo molto comico, come da copione, quindi non dovete mettere a letto i bambini.
^^”’
Bene: tu hai detto la tua, io ho detto la mia, direi che siamo a posto. Probabilmente non avrei dovuto scrivere questo post, è vero, o magari non con questo tono, ma ogni tanto la rabbia gioca brutti scherzi.
Non mi va di ribattere perché
a) le mie motivazioni, per quanto ti possano non sembrare valide e/o degne di considerazione, te le ho già spiegate, più e più volte al telefono
b) non abbiamo più quindici anni, e non ha senso andare avanti a oltranza con ‘sta cosa.
L’unica puntualizzazione, e questa credo sia doverosa, che mi sento di farti, è che puoi risparmiarti di fare la parte di quello che darebbe un occhio per gli altri perché, se permetti, oltre a conoscerti bene, so che tu mi conosci altrettanto bene (o, almeno, dovresti), e che sai benissimo che, non solo non sono un’ingrata, ma che, anzi, per aiutare una persona a cui voglio bene, farei davvero qualunque cosa.
StM: grazie, grazie davvero. Ti sforacchiamo con affetto, lo sai vero? 🙂
Fase emulativa
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…che poi dico se vuoi utilizzare Linux devi bandire i winmodem, che poi giustamente kppp non li riconosce, che tra l’altro non è neppure colpa sua, che non essendoci driver e che non rispettando gli standard che vuoi che sappia di come gestirli. Che la colpa alla fine è di chi li produce che però dice che è il mercato è troppo piccolo e che il gioco non vale la candela. Che poi se anche li producessere che pensi che Ubuntu, Fedeora & co. li ultilizzerebbero? E certo che no non essendo Gpl
Fase costruttiva
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Probabilmente ci avrai già guardato cmq:
http://www.linmodems.org/
The Linux Linmodem-HOWTO[it]
E non dimenticare questo.
Anche se non so i driver per linux…