Mattina
Ore 10.50. L’assistente del professore di trasmissione numerica dice “So che la lezione dovrebbe finire alle 11.00, ma io ora vorrei fare un esercizio di quelli che possono capitare all’esame, e ci vorrà un po’ di tempo. Ma, se volete, siete liberi di andare.”
Il savoir-faire di questa donna.
Non si è alzato nessuno, ovviamente.
Fino alle 11.40.
Tardo pomeriggio
Che una poi dice “Ah che bello, vengono i parents a babisitterare la nipote, oggi. Vuoi vedere che questa volta posso evitare di cenare da sola con un’insalata mista, guardando qualche stupidata in tv”.
Mi chiamano che sto uscendo dalla palestra, 18.20 more or less, e mi dicono
“ti aspettiamo per cena”
“Ecco, bravi, aspettatemi, che vado a casa e mi lavo i capelli, e sulle sette e mezza barra otto son da voi”
Ore 19.15, capelli quasi asciutti: suona il telefono.
“Che fai, arrivi?”
“Sì, dai, son quasi pronta, se proprio morite di fame cominciate a mangiare, che tra una ventina di minuti al massimo son lì”
Arrivo dalla sister, nipote che urla disperatamente per chissà quale motivo, tutta la famiglia a sua disposizione.
“Non ti abbiamo aspettato, abbiamo già mangiato”
“Ah. Fa niente.”
Risultato: Tutto il parentado in salotto a giocare con la nipote, AnniKa in cucina mangia un pezzo di carne fredda e un’insalata tristissima, fissando la parete di fronte a lei.
Fortuna ha voluto che la parete in questione si sia rivelata molto simpatica: abbiam chiacchierato un sacco, io e lei.
Entertain me for the tenth hour in a row again
Anesthetize me with your gossip and many random anecdotes
And fill every hour with activity or ear candy
Drop me off at intersections in any city metropolitan
[…]
Start every week with a break-neck urgent design
And end every speed day with my briefcase representing free
time
Alanis Morissette, Purgatorying
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